Il mio pensier, vagando, ti ritrova
in mezzo ai fiori, in un'ombrosa landa
del mite aprile a la carezza nova,
ti fanno i rami una gentil ghirlanda:
Il mio pensier, vagando ti ritrova.
Ma la tua guancia è mesta e scolorita,
han le tue labbra un languido sospir.
Forse tu pure a la trascorsa vita
rivolgi, stanca, il triste sovvenir!
Rivolgi, stanca, il triste sovvenir!
O dolce tempo, o rapida stagione,
con i tuoi raggi a noi più non ritorni!
Si breve tacque l'ideal canzone,
fuggir veloce i nostri cari gioni!
O dolce tempo, o rapida stagione.
Ah! vieni a me! Ti stringi al petto ansante,
Fa ch'io m'inebri al caldo tuo sospir!
Baciar potessi ancora, un solo istante,
la bocca tua soave, e poi morir!
Baciar la tua bocca, e poi morir!